Centro di Ascolto
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- Ultima modifica il Martedì, 01 Dicembre 2020 16:55
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Tempo di attesa
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- Ultima modifica il Domenica, 29 Novembre 2020 17:54
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L’Avvento è un periodo di attesa.
Si può vivere l’attesa accompagnati dall’ansia e dall’angoscia, che poi si traducono in paura e disimpegno, in chiusura in sé stessi.
Si può vivere l’attesa accompagnati dalla fiducia e dalla speranza, se si tratta di una buona notizia, di un fatto portatore di gioia, e questo porta ad essere “occupati”. Anche nella vita di tutti i giorni l’attesa di qualcosa di buono provoca impegno ed entusiasmo.
L’attesa del Signore, buona notizia, appartiene a questa seconda categoria: aspettiamo il Salvatore vigilando.
Vigilare significa imparare ad avere uno sguardo più profondo sulla vita, capace di andare oltre la superficialità. Il lockdown ha rivelato quanto sia rilevante il prendersi cura dei parametri dell'economia di mercato che determina la cultura dello scarto, dell'uso irrispettoso delle risorse naturali, del consumismo fine a se stesso.
Vegliare significa confidare in Dio: attendiamo il Signore che viene, con fiducia e speranza; vegliamo e comportiamoci da figli della luce.
Nelle nostre preghiere vogliamo ricordare particolarmente le popolazioni colpite dall’ultima alluvione.
Come cambia il Messale: il Padre Nostro
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- Ultima modifica il Venerdì, 13 Novembre 2020 19:32
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Dalla prima domenica di Avvento 2020, il 29 novembre, entrerà in vigore la nuova edizione del Messale durante le celebrazioni liturgiche, con una traduzione più inerente al testo evangelico.
Tra le più belle novità, la nuova formulazione del «Padre Nostro», la preghiera più conosciuta e più coinvolgente.
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Le modifiche sono piccole ma molto significative: nel vecchio testo si chiedeva a Dio di non tentarci, ora di aiutarci quando ci si pone il problema, infatti 'non indurci in tentazione' si trasforma in 'non abbandonarci alla tentazione'.
Nel passaggio 'come noi li rimettiamo ai nostri debitori' viene poi aggiunto un 'anche'.
Il ricordo dei defunti
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- Ultima modifica il Domenica, 01 Novembre 2020 20:02
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La giornata in cui si ricordano i nostri cari defunti è prima di tutto una giornata di preghiera. Ciascuno prega abitato dai sentimenti che porta nel cuore: dolore, rabbia, fatica, rassegnazione, fede, pace. Ma oltre il dolore della morte c’è la speranza di una vita nuova, quella che non conosce più morte, quella verso cui camminiamo, quella che Gesù ci ha donato con la sua resurrezione a vittoria di ogni disperazione.
Nella fede, possiamo coltivare la certezza che i nostri cari hanno raggiunto la gioia senza fine.
L’uomo non è destinato a dissolversi nella polvere, ma a godere della visione di Dio. La morte è solo un passaggio se saremo morti in Cristo, perché saremo ammessi alla comunione dei Santi. Questo non significa che la morte non ci faccia soffrire, significa piuttosto non permettere che la sofferenza diventi disperazione.
La commemorazione dei fedeli defunti quest’anno riveste un significato ancora più profondo per le esperienze tragiche causate dalla pandemia. Purtroppo il virus isola i morenti privandoli anche dal conforto religioso. Sarà quella di lunedì 2 novembre, una opportunità per pregare non solo per loro, ma anche per tutti i loro familiari.
Siamo tutti chiamati a essere Santi
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- Ultima modifica il Venerdì, 30 Ottobre 2020 19:09
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Papa Francesco ci ha ricordato la chiamata alla santità nel mondo di oggi nella sua esortazione apostolica “Gaudete et Exultate”:
Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova. Sei una consacrata o un consacrato? Sii santo vivendo con gioia la tua donazione. Sei sposato? Sii santo amando e prendendoti cura di tuo marito o di tua moglie, come Cristo ha fatto con la Chiesa. Sei un lavoratore? Sii santo compiendo con onestà e competenza il tuo lavoro al servizio dei fratelli. Sei genitore o nonna o nonno? Sii santo insegnando con pazienza ai bambini a seguire Gesù. Hai autorità? Sii santo lottando a favore del bene comune e rinunciando ai tuoi interessi personali.
Lascia che la grazia del tuo Battesimo fruttifichi in un cammino di santità. Lascia che tutto sia aperto a Dio e a tal fine scegli Lui, scegli Dio sempre di nuovo. Non ti scoraggiare, perché hai la forza dello Spirito Santo affinché sia possibile, e la santità, in fondo, è il frutto dello Spirito Santo nella tua vita (cfr Gal 5,22-23). [cf. Gaudete et Exultate, 14-15]