Rincominciamo
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- Ultima modifica il Mercoledì, 20 Maggio 2020 17:45
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Se amate me...
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- Ultima modifica il Sabato, 17 Ottobre 2020 19:36
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Nel Vangelo di questa ultima domenica dopo Pasqua prima dell’Ascensione Gesù va al nocciolo della questione: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti…
“Se amate me”: non un amore qualsiasi ma quello che ci lega a Lui. Non l’amore interessato di chi cerca qualcosa ma l’amore gratuito di chi è pronto a donare tutto perché non possiamo dire di amarlo e seguire le nostre logiche zoppicanti.
I comandamenti di Gesù sono una bussola che orienta e aiuta a mettere ordine nella vita, non sono obblighi, ma indicazioni di uno stile di vita che un innamorato accetta di condividere con la persona amata. È un patto di amore perché la fede non è altro che una risposta all'amore.
Gesù promette l’invio del Paraclito, cioè lo Spirito Santo, colui che è chiamato a difendere e assistere. Lo Spirito Consolatore, che darà forza.
Il Paraclito, Spirito di verità, è un dono che ci introduce in una relazione.Quando scegliamo di entrare in questa relazione, non possiamo più restare gli stessi.
Don Stefano conclude le riflessioni di questa meravigliosa pagina del Vangelo invitandoci a metterci in cammino fiduciosi nella ripresa del culto perché non saremo soli ma attingeremo forza dallo Spirito Paraclito.
Non sia turbato il vostro cuore
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- Ultima modifica il Sabato, 17 Ottobre 2020 19:36
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Dopo la festa di San Giorgio e la celebrazione della Messa durante il passaggio del simulacro di S. Efisio, si rientra in una liturgia straordinariamente normale.
Gesù esce sempre dalla norma. Gli stessi discepoli, attraverso le numerose domande, dimostrano di non capire il suo agire. Ecco allora che diventano importanti le parole iniziali: “Non sia turbato il vostro cuore Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”.
Sono proprio le parole che desideriamo ascoltare e che ci confortano. Gesù ci invita a non lasciare che gli avvenimenti turbino il nostro cuore e la nostra fede e ci chiede di non avere paura e a tal proposito usa il verbo che indica il timore suscitato dalla tempesta in mare, quella tempesta che ha sballottato la Chiesa fin dalle origini del suo cammino.
Gesù indica se stesso come percorso, perché seguire la via non è un insieme di belle nozioni, ma bensì una persona. Gesù è la verità incarnata, non una somma teologica, ma trasformazione totale della nostra esistenza. La verità è la vita che si fa, che realizza la logica del bene e sarà lo Spirito Santo che ci guiderà a essa.
Lo Spirito Santo è il dono che Cristo risorto elargisce alla comunità dei suoi discepoli, come frutto della Pasqua: dal mattino di Pentecoste, quando lo Spirito come vento possente è disceso sulla prima comunità, fino ad oggi, la Chiesa è viva e può attraversare ogni prova in forza di questo dono.
Messe aperte: ci vorrà tanta responsabilità
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- Ultima modifica il Sabato, 09 Maggio 2020 13:55
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Messe aperte ai fedeli dal 18 maggio con particolari regole di comportamento.
Guanti e mascherine, accessi contingentati e regolati da volontari.
Rispetto delle distanze di sicurezza senza assembramenti, sia in chiesa sia nei luoghi limitrofi. Divieto di partecipazione a quanti hanno sintomi influenzali, temperatura superiore a 37,5 gradi o sono stati in contatto con persone affette da coronavirus (Sars-Cov-2).
Evitare lo scambio del segno della pace. Per distribuire la comunione il celebrante dovrà igienizzare le mani e indossare guanti e mascherina, avendo cura di non venire a contatto con le mani dei fedeli.
Il Buon Pastore
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- Ultima modifica il Domenica, 03 Maggio 2020 19:54
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Una celebrazione con diverse intenzioni quella di oggi, una liturgia piena di emozioni in cui per la Diocesi di Cagliari viene sciolto il voto di S. Efisio, per la prima volta senza fedeli e dove il silenzio è il protagonista dell'importante ricorrenza.
Questa è anche la domenica del Buon Pastore in cui la Chiesa prega per le vocazioni.
Don Stefano parla di una pluralità di vocazioni perché il Buon Pastore si rivolge a tutti. Questa diversità manifesta la singolarità della chiamata fatta a ciascuno, che si iscrive nella storia concreta di ognuno, nella storia concreta della relazione che il Buon pastore ha con ciascuno: «conosco le mie pecore e le mie pecore mi conoscono». In questa reciprocità è descritta in modo semplice la relazione di fiducia e insieme di reciproca appartenenza tra pastore e gregge dove l’ascoltare non è un semplice ascoltare con le orecchie, ma è sinonimo di adesione.
È per il dono della fede che siamo in grado di riconoscere la sua voce, è per fede che accettiamo quello che ci accade come espressione della sua volontà sapendo che, in qualunque situazione ci troviamo, proprio perché stiamo seguendo un pastore buono, il suo aiuto non ci mancherà. Oggi più che mai!